Coronavirus e Samsung, i casi in Corea portano alla chiusura della fabbrica

Il pericolo Coronavirus si espande ormai sempre più a macchia d'olio, allargando il suo raggio d'azione. Nonostante le misure straordinarie adottate dalla Cina per contenere il focolaio a Wuhan, nuovi casi sono stati registrati in giro per il mondo. E in Italia la situazione continua a peggiorare, con il numero dei contagi che cresce ora dopo ora. Una situazione analoga è sostanzialmente quella che si sta verificando anche in altre parti del globo. Nonostante l'invito alla prudenza e all'osservazione di specifiche norme igienico-sanitarie, non si ferma la marcia del Coronavirus. Che nelle ultime ore ha fatto registrare casi anche in Corea del Sud. Ed è scattata subito alla massima allerta l'attenzione nel paese asiatico, con le ripercussioni che si sono avute su numerosi fronti. Non ultimo quello degli smartphone, che ha visto uno dei grandi protagonisti del mercato internazionale adottare misure estreme. Samsung ha infatti deciso di sospendere temporaneamente le attività all'interno dei propri stabilimenti.

Coronavirus aggressivo, anche Samsung colpita

Il tutto è avvenuto in seguito al riscontro della positività al Covid-19 di uno dei dipendenti della fabbrica. Lo stabilimento di Gumi ha quindi provvisoriamente chiuso i battenti, per evitare il diffondersi incontrollato della malattia. E i lavoratori saranno sottoposti nelle prossime ore a screening costanti per constatare la possibile insorgenza di sintomi. Una chiusura che potrebbe avere ripercussioni sulla produzione dei top di gamma della compagnia. Nello stabilimento di Gumi hanno infatti luogo le attività inerenti il confezionamento della componentistica hardware di diversi device. Da Samsung Galaxy S20 a Samsung Galaxy Z Flip, ecco alcuni dei nomi interessati. Si tratta ovviamente di una porzione molto ridotta di una produzione prevalentemente con base in Vietnam e India. Ma è chiaro che la cautela di Samsung avrà ripercussioni sul mercato internazionale. La speranza è a questo punto che le contromisure adottate siano state impiegate in tempo utile per evitare il peggio. Agli smartphone poi ci pensiamo. Fonte