Come pilotare un drone: cosa sapere prima

Come pilotare un drone: cosa sapere prima

Il fascino dei droni si sta diffondendo rapidamente, trasformandosi da semplice passatempo a un’attività sempre più professionale e tecnica. Questi velivoli pilotati a distanza offrono nuove prospettive, aprendo innumerevoli possibilità in diversi settori, dall'agricoltura alla cinematografia, fino all’edilizia e alla pubblica sicurezza.

Man mano che la tecnologia progredisce, si fa sempre più accessibile, invitando appassionati di tutte le età a esplorare il cielo. Con una crescente platea di neofiti e professionisti, diventa fondamentale comprendere le dinamiche operative e le normative, per assicurarsi un volo sicuro e legale in un mondo sempre più regolamentato e innovativo.

Panoramica sulla normativa ENAC 2021 per i droni

La normativa ENAC 2021 rappresenta un passaggio fondamentale nell'evoluzione della regolamentazione dei droni in Italia, uniformando il quadro normativo nazionale con quello europeo; un cambiamento ideato per garantire l'uso sicuro e responsabile dei Sistemi Aerei a Pilotaggio Remoto (i cosiddetti SAPR), bilanciando innovazione e sicurezza.

La nuova normativa introduce requisiti distinti basati sul peso e sull'uso dei droni, definendo chiaramente le modalità operative consentite. Tra i suoi aspetti chiave, l'obbligo di ottenere un Attestato di Competenza per i droni di massa superiore ai 250 grammi e l'incoraggiamento dell'adozione di pratiche sicure come l'assicurazione e il rispetto dei limiti di spazio aereo. Inoltre, la normativa enfatizza la protezione dei dati personali e la responsabilità civile, in linea con le normative GDPR, riflettendo l’importanza di un approccio consapevole nell'era digitale.

Chi può pilotare un drone in Italia?

In Italia, l'accesso al pilotaggio dei droni è aperto a un ampio pubblico, per andare incontro all'interesse crescente verso queste tecnologie. Il diritto di operare un drone, però, non si traduce immediatamente in un'assenza di regole: ogni potenziale pilota deve confrontarsi con una serie di normative che distinguono tra droni leggeri e quelli che richiedono una maggiore competenza tecnica.

Ad esempio, l'uso ricreativo di droni sotto i 249 grammi è permesso senza ulteriori certificazioni, rendendoli accessibili a molti appassionati e neofiti. Per chi intende invece entrare nel settore professionale o utilizzare droni di peso superiore, il percorso richiede maggiore impegno e preparazione. Questa struttura normativa assicura che l'espansione del settore avvenga in un contesto di sicurezza e responsabilità, promuovendo al contempo la crescita e l'innovazione nel campo della tecnologia aerea.

Distinzioni tra droni: quali richiedono il patentino?

I droni non sono tutti uguali e vengono classificati principalmente in base al loro peso e alla destinazione d’uso e questo sistema di categorizzazione influenza direttamente la necessità di ottenere il patentino ENAC. I droni di categoria C0, con peso inferiore ai 250 grammi, sono pensati per un utilizzo amatoriale e non richiedono particolari autorizzazioni, purché non vengano impiegati per attività professionali.

Man mano che il peso del drone aumenta e si passa alle categorie C1C2 e superiori, entrano in ballo nuove regolamentazioni che impongono l’ottenimento di certificazioni specifiche. Questa suddivisione aiuta a gestire l’equilibrio tra innovazione tecnologica e sicurezza pubblica, assicurando che gli operatori abbiano le competenze necessarie per utilizzare droni più complessi e potenzialmente più impattanti sulle normative dello spazio aereo.

Quando e perché è necessario il patentino

Ottenere il patentino è sia un requisito normativo, ma anche un segno distintivo che riflette un impegno verso la sicurezza e la professionalità nel pilotaggio di Sistemi Aerei a Pilotaggio Remoto (SAPR). Per droni che superano i 249 grammi, il patentino diventa obbligatorio, garantendo che il pilota abbia una conoscenza approfondita delle principali normative aeree, delle tecniche di volo, e delle responsabilità civili e legali.

La procedura per ottenere questa licenza implica un percorso formativo accurato che va oltre la semplice preparazione teorica; coinvolge anche aspetti pratici, assicurando che il futuro pilota sia pronto a gestire qualsiasi imprevisto operativo in volo.

Iter per il brevetto di pilotaggio droni

I programmi di formazione coprono una vasta gamma di argomenti, dall'aerodinamica di base alle regolamentazioni specifiche per lo spazio aereo, passando per la gestione dei rischi e le normative sulla privacy in conformità con il GDPR. Particolare enfasi viene posta sulla sicurezza, con corsi che istruiscono gli operatori su come minimizzare i pericoli e comprendere le dinamiche del volo in diverse condizioni ambientali.

Tra gli obiettivi principali dei corsi vi è lo sviluppo delle capacità di problem-solving, fondamentali per affrontare e risolvere eventuali guasti tecnici o situazioni inaspettate durante il volo. Diventare pilota SAPR non significa solo ottenere una certificazione, ma anche far parte di una comunità di professionisti dedicati a sfruttare le potenzialità dei droni in modo etico e sostenibile.